Nuvole, care vecchie nuvole.
lontane, vicine,
sempre in movimento
come sangue nelle vene,
del colore del latte o della porpora,
nere e pesanti o leggere come trine.
Voi che giocate nel cielo a rincorrervi
E fasciate il mondo con infinite forme,
mutanti come grida di bimbi,
vorrei allungare una mano e fermarvi,
tenere stretto il vostro nulla.
Ma che nulla meraviglioso!
L’effimero più bello del mondo,
come l’amore.
Nei miei quadri voglio rappresentare la grandiosità della natura dominata dal cielo, senza la presenza dell’uomo; l’alternanza di ombre e luci vuole creare un effetto ora drammatico ora gioioso, come quello che io stessa provo guardandolo dal vero.